Reggio, domani al MArRC l’esposizione sulle fiaccole olimpiche: da Berlino 1936 a Rio 2016

Prosegue la programmazione del Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria tutta dedicata al tema della luce per questo mese di novembre. Una straordinaria esposizione temporanea attende gli ospiti del MArRC, promossa dal Comitato Olimpico Nazionale Italiano in occasione della prima riunione in Calabria, in oltre un secolo di storia, della Giunta Nazionale del CONI.
Mercoledì 21 novembre, alle ore 12.00, nello spazio di Piazza Paolo Orsi, sarà inaugurata la mostra "La Fiamma che Unisce. Le Fiaccole Olimpiche, da Berlino 1936 a Rio de Janeiro 2016".
Interverranno: il direttore del MArRC Carmelo Malacrino, il presidente del CONI Giovanni Malagò e il presidente del Comitato Regionale del CONI Calabria Maurizio Condipodero.
L'esposizione, presentata anche in un catalogo realizzato in questa occasione, racconta un viaggio durato oltre cento anni, da quando la "fiamma a cinque cerchi" disegnata da Carl Diem e Walter Lemcke fu accesa a Olimpia, in Grecia, il 20 luglio 1936, fino all'ultima edizione, svoltasi al Maracanà di Rio de Janeiro, in Brasile, nel 2016. L'immagine grafica ripropone i colori dei cinque cerchi della bandiera dei Giochi dell'era moderna, che sono il simbolo dell'unione pacifica dei cinque continenti. L'Europa è rappresentata dal cerchio blu.

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La torcia olimpica è un simbolo di valori universali che lo sport veicola fin dai tempi più antichi, di solidarietà anche nella gara agonistica, di impegno per il raggiungimento di un traguardo, di bellezza, di armonia, di pace. Nell'antichità, questa fiamma che univa il mondo greco restava accesa per tutto il tempo di svolgimento dei Giochi, durante il quale si sospendevano perfino le guerre. Si interruppero solo alla fine del IV secolo d.C., poiché vietati dall'imperatore Teodosio I, che li considerò una pratica pagana. Il pedagogista Pierre del Coubertin ne propose la ripresa per il loro alto valore formativo, soprattutto sui giovani, e istituì il Comitato Internazionale Olimpico, nel 1896.
«Le testimonianze storiche dei Giochi Olimpici risalgono all'VIII secolo a.C., tramandate anche dal grande poeta Pindaro», dichiara il direttore Malacrino. «La "sacra fiamma" bruciava nel tripode del grande santuario panellenico di Zeus a Olimpia e restava accesa per tutta la durata della competizione. La fiaccola olimpica – continua Malacrino – ha oggi lo stesso valore simbolico, di virtù eterne, quali la solidarietà, l'equilibrio, la sana competizione in uno spirito di squadra. Ringrazio il CONI per avere proposto questa esposizione, che ci offre l'occasione per un evento di alto valore culturale e formativo, nella logica di una suggestiva fusione tra la storia, il presente e il futuro da costruire».
Il presidente del CONI Malagò dichiara: «In una importante occasione, come la storica Giunta di Reggio, ho voluto che le torce, solitamente conservate in una sala dedicata del CONI a Roma, fossero visibili a tutti gli sportivi e gli appassionati calabresi, come segno tangibile della vicinanza del mondo dello sport a questa città. Ripercorrere la storia dei Giochi Olimpici attraverso le fiaccole che li hanno accesi e animati vuol dire rivivere la nostra storia comune, fatta di vittorie, di emozioni, anche di sconfitte e, ancora più importanti, di rivincite. Sono certo – conclude Malagò – che la mostra sarà un successo. È il giusto riconoscimento per un territorio che è fucina di campioni. E magari potrà essere una fonte di ispirazione per la crescita di giovani talenti che sognano i cinque cerchi».
Il presidente del CONI Calabria Condipodero si dice «orgoglioso, commosso e speranzoso di aver contribuito a regalare cultura e saggezza sportiva attraverso questa meravigliosa iniziativa. Le Fiaccole Olimpiche, presso il Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria, sono pronte a illuminare i cuori della Calabria e di tutti gli sportivi. Sono da ammirare – afferma – immergendosi profondamente nell'essenza racchiusa in quella commistione di sport e cultura, facendosi rapire dalle immagini dei tedofori che hanno sfilato tra gli applausi scroscianti del tempo che vola via, lasciando una traccia indelebile nel cuore degli sportivi».
L'esposizione resterà aperta al pubblico fino a domenica 9 dicembre 2018. La visita è gratuita e nei giorni di apertura, dal martedì alla domenica, sarà possibile per le scuole prenotare una visita guidata a cura degli allievi del Liceo Scientifico "Alessandro Volta" di Reggio Calabria, al mattino, nei seguenti orari: alle 10.00, alle 10.40, alle 11.20, telefonando al numero 320.7176148. Per ogni informazione, si consiglia di visitare il sito web istituzionale, all'indirizzo http://www.museoarcheologicoreggiocalabria.it.
Nello stesso spazio di Piazza Paolo Orsi, sempre fino a domenica 9 dicembre, è ospitata anche l'esposizione "Fiat Lux. L'illuminazione tra antichità e medioevo", curata dal direttore Malacrino. Oltre settanta reperti, in prevalenza lucerne, "accendono" l'attenzione sugli stili di vita di Greci e Romani, Bizantini, Arabi e Normanni, nel cuore del Mediterraneo antico.