Il nuovo format investigativo unitario europeo che ha colpito la 'ndrangheta

sistemainvestigativounitarioL'Ue della sicurezza inaugura il format della squadra investigativa comune, col coordinamento di Eurojust e il sostegno di Europol, e assesta un colpo alla 'ndrangheta, con l'operazione Pollino: 90 arresti, sequestri e perquisizioni in Italia, Olanda, Germania e Belgio. L'azione arriva al culmine di una complessa indagine avviata nel 2016 e condotta da una squadra investigativa comune ai quattro Paesi, "un modello che ha portato a risultati straordinari e da replicare", come ha sottolineato Filippo Spiezia, vicepresidente di Eurojust, l'Unita' di coordinamento giudiziario dell'Unione, che oggi all'Aja ha ospitato la conferenza stampa. A evidenziare la "straordinaria novita'", anche il procuratore nazionale antimafia Federico Cafiero De Raho: "Le polizie hanno lavorato come una squadra unica, con scambio di informazioni e di intelligence in tempo reale" superando ritardi e inefficienze del passato. "Un formato" ha spiegato il procuratore capo di Reggio Calabria Giovanni Bombardieri, che "permette all'Europa di contrastare la mafia come se fosse un unico Paese".

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L'Operazione Pollino "e' un'attivita' investigativa che fotografa oggi come mai come la 'ndrangheta si sia diffusa in Europa - hanno spiegato Bombardieri e De Raho - infiltrando i Paesi non solo per farvi i propri investimenti, ma anche per i propri traffici illeciti. L'indagine, che ha puntato un faro sul traffico di cocaina dall'America del Sud, ha avuto una doppia partenza, in Olanda da un paio di pizzerie (attivita' che le cosche usavano per il riciclaggio di denaro), e a San Luca, anche da intercettazioni ad affiliati della famiglia Pelle Vottari, da cui e' tra l'altro emersa ampia disponibilita' di armi, non solo in Italia, ma anche in Olanda e Germania, oltre ad attivita' di assistenza ai latitanti. Tra i vari risultati anche collegamenti con gruppi criminali turchi che mettevano a disposizione veicoli con il doppiofondo per il trasporto delle sostanze stupefacenti, ed un crescente utilizzo dei porti del Nord Europa, come Rotterdam e Anversa, con conseguente spostamento delle rotte dei traffici illeciti, a discapito ad esempio di un hub in passato molto utilizzata, come quella di Gioia Tauro.