Reggio, domani la conferenza “Nettuno e il mare: la salvezza, la tempesta, l’oblio”

Domani alle ore 17:30, presso la Sala Conferenze del Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria, lo stesso Museo e il Centro Internazionale Scrittori promuovono la conferenza "Nettuno e il mare: la salvezza, la tempesta, l'oblio", terzo incontro del ciclo "Le donne e la guerra nel teatro greco". Intervengono il Direttore del Museo, dott. Carmelo Malacrino e Loreley Rosita Borruto, presidente del Cis della Calabria.

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Con il supporto di video proiezione relaziona Paola Radici Colace, prof. Ordinario di Filologia classica, Dipartimento di Civiltà Antiche e Moderne dell'Università di Messina, presidente onorario e direttore scientifico del Cis. Nella mitologia il dio Nettuno è il simbolo delle forze oscure e pericolose della natura, irascibile e vendicativo. Posidone/ Nettuno è la divinità dello sconvolgimento delle forze oscure e pericolose della natura. Creatore di esseri mostruosi, spesso irascibile e vendicativo, il dio può scuotere la terra, muovere le maree, provocare terremoti e maremoti, inghiottire uomini e navi ma, in una perfetta Begriffsspaltung, nella sua versione benigna può salvare i marinai in viaggio, far giungere sani e salvi i viaggiatori, far attraccare le navi in una terra sicura creando nuove isole come approdo per i naviganti e offrendo un mare calmo e senza tempeste. Per questo il mito fa di Posidone/Nettuno il padre del leggendario destriero alato Pegaso, archetipo dell'Immaginazione, la cui potenza può trasportare da un luogo all'altro in un battibaleno, eludendo così il tempo e lo spazio. Sovrano della profondità, la potenza del dio del mare può sia innalzare l'uomo verso le cime più alte dell'Illuminazione, sia farlo precipitare nei più profondi abissi, dove la ragione si perde avviluppata dai mostri dell'inconscio e dalle loro forme ibride e promiscue, pronte ad emergere a forme definite.