Autorità portuale dello Stretto, la Regione presenta ricorso alla Corte costituzionale

reggio porto"Mancato coinvolgimento della Regione": e' questa la motivazione con la quale la Giunta regionale della Calabria ha deciso di impugnare davanti alla Corte costituzionale la legge 136/2018, nella parte in cui prevede l'istituzione dell'Autorita' di sistema portuale dello Stretto, ricomprendente i porti di Messina, Milazzo, Tremestieri, Villa San Giovanni e Reggio Calabria. L'impugnativa e' contenuta in una deliberazione assunta dall'esecutivo calabrese lo scorso 7 febbraio e pubblicata sull'ultimo Bollettino Ufficiale della Regione. Secondo la Giunta regionale "ai sensi dell'articolo 117, comma 3 della Costituzione rientra tra le materie di legislazione concorrente quella relativa a 'porti e aeroporti civili', nell'ambito della quale ricade l'istituzione della nuova autorita' di sistema portuale. "L'istituzione della nuova autorita' dello Stretto e stata disposta - si legge nel provvedimento - senza aver previsto alcun coinvolgimento delle Regioni interessate, e in particolare della Regione Calabria, essendo mancato l'esame in sede di Conferenza Stato-Regioni, a differenza di quanto precedentemente accaduto in relazione ad altri interventi normativi di riforma del sistema portuale, tutti preceduti da ampia e approfondita discussione in sede di Conferenza Stato-Regioni, passaggio ritenuto necessario dalla stessa Corte costituzionale (sentenza 261 dell'11 dicembre 2015)".

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La Giunta regionale, poi, ricorda che a marzo 2018 e' stato "avviato l'iter per l'istituzione della Zona Economica Speciale (Zes) di Gioia Tauro, successivamente istituita con decreto del presidente del Consiglio dei ministri 11 maggio 2018" e che "l'amministrazione della Zes e affidata a un Comitato di indirizzo". Con l'istituzione dell'Autorita' di sistema portuale dello Stretto, invece, a parere della Giunta calabrese, si verifica una irragionevole sovrapposizione di funzioni in capo all'Autorita stessa e al Comitato di indirizzo della Zes. Circostanza, questa, che comporta un aggravamento dei procedimenti amministrativi necessari per l'insediamento e lo svolgimento delle attivita economiche in zona portuale, in spregio dei principi di buona amministrazione di cui all'articolo 97 Costituzione, nonche - conclude l'esecutivo calabrese nel ricorso alla Consulta - dei principi costituzionalizzati di semplificazione e di efficienza dell'amministrazione".