Palmi (RC), tentata estorsione per i lavori di piazza Primo Maggio: due condanne e una assoluzione

palmi piazza primo maggioIl giudice Jacinto del Tribunale di Palmi ha emesso sentenza di assoluzione per non avere commesso il fatto nei confronti di Andrea Ioculano, 32 anni, di Palmi, difeso dall'avvocato Giuseppe Alvaro. Il Pubblico Ministero aveva invece richiesto la condanna alla pena di 3 anni di reclusione.
Ioculano, titolare di un avviato esercizio commerciale del centro storico di Palmi, era imputato di concorso in tentativo di estorsione ai danni del titolare della ditta appaltatrice dei lavori di rifacimento della pavimentazione e di riqualificazione di Piazza ‪Primo Maggio‬, realizzati nel 2016.
Sono stati, invece, condannati alla pena di anni 2 e mesi 6 di reclusione i due coimputati, Domenico Montenegro, di Seminara, e Vincenzo Militano di Palmi, entrambi difesi dall'avvocato Giovanni Piccolo, per i quali il Pm aveva richiesto rispettivamente anni 3 e anni 3 e mesi 6 di reclusione.
L'indagine era stata avviata dagli agenti del Commissariato di P. S. di Palmi ed era sfociata nell'emissione, da parte del Gip, di un'ordinanza cautelare a carico dei tre giovani coinvolti nell'inchiesta, confermata successivamente dal Tribunale del Riesame.

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A Ioculano veniva contestato di aver svolto il ruolo di intermediario nella richiesta di pagamento di una tangente avanzata dai presunti correi, i quali, dopo essersi recati due volte presso la sede della ditta esecutrice dei lavori, pretendendo di fissare un incontro con il titolare, avrebbero fermato il 26 gennaio 2016, lungo la strada Palmi – Ponte Vecchio, l'autovettura in cui viaggiavano gli operai della ditta, intimando loro di non tornare a lavorare nel cantiere di Palmi il giorno seguente, e di riferire al datore di lavoro che si sarebbe dovuto recare l'indomani presso il bar di Ioculano, il quale, secondo l'ipotesi accusatoria, gli avrebbe dato indicazioni su come entrare in contatto con gli estorsori.
Le fonti di accusa consistevano nei numerosi verbali delle sommarie informazioni raccolte dagli agenti del Commissariato di Palmi e nelle intercettazioni telefoniche ed ambientali disposte dagli inquirenti.
A carico di Ioculano, in particolare, vi erano le dichiarazioni rilasciate da un informatore di polizia, il quale lo aveva chiamato in causa asserendo di aver appreso del suo coinvolgimento direttamente dal titolare della società appaltatrice dei lavori.
In dibattimento l'avvocato Giuseppe Alvaro, per dimostrare l'innocenza del giovane palmese, ha sollecitato il confronto tra l'informatore di polizia e la persona offesa, dal quale sono emersi spunti difensivi utilizzati dal legale per sostenere l'inattendibilità dell'informatore e la fragilità degli elementi accusatori a carico di Ioculano.
In esito alla complessa discussione, il Tribunale ha pronunciato sentenza assolutoria nei confronti di Andrea Ioculano, mentre ha ritenuto fondate le tesi accusatorie illustrate dal pm Rossello nei confronti degli altri due imputati.