Porto di Gioia Tauro, interrogazione di Bruno Bossio (Pd): "Governo sblocchi investimenti ed incontri tutte le parti"

"Quali sono le reali intenzioni del Governo per sbloccare la grave crisi che ha investito l'area portuale di Gioia Tauro? Quali le soluzioni per scongiurare 500 potenziali licenziamenti? E quali le iniziative per imprimere piena operatività alla Zes, restituire vigore all'Autorità portuale e attivare i necessari investimenti di rilancio?". Si snoda su questi quesiti l'interrogazione presentata oggi al Consiglio dei ministri e al ministro alle Infrastrutture dalla deputata Pd, Enza Bruno Bossio, che già nei giorni scorsi aveva richiamato il Governo alle proprie responsabilità su presente e immediato futuro del più grande terminal del Mediterraneo.

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"A fronte di una forte ripresa internazionale di merci scambiate e di lavoro nei terminali portuali - si legge nell'interrogazione - al Porto di Gioia Tauro (RC) permane una situazione di palese criticità già sollevata dalla Regione Calabria. Da quanto riportato anche dagli organi di stampa la società che gestisce il terminal di Gioia Tauro è in una condizione di stallo a causa delle divergenze strategiche sugli investimenti tra i due soci che detengono il 50% ciascuno - spiega la deputata Pd per poi aggiungere - il blocco di circa 150 milioni di euro relativi a impianti ferroviari, potenziamento assi stradali, potenziamento banchine, rende ancora più critica la situazione di un terminal che necessita di infrastrutture per rafforzare la propria capacità di funzionamento. Il combinato disposto di tutte queste criticità rischia di pregiudicare l'esistenza di 500 posti di lavoro".

Da qui la sollecitazione al Governo e ai ministri competenti "di convocare al più presto un incontro fra tutte le parti in causa, a partire dalla Regione e di attivare tutti gli strumenti necessari per dare piena operatività e forza espansiva all'area portuale e industriale".