Filt Cgil: “Confermata illegittimità del licenziamento nei confronti di un operaio portuale della Sea Work Service“

Circa tre anni fa, la Filt Cgil della Piana di Gioia Tauro, con un comunicato dal titolo emblematico "Licenziato prima di essere assunto" narrava la singolare storia di un proprio iscritto, RSA, ma prima ancora di un lavoratore dipendente della Sea Work Service, il quale, dopo essere stato licenziato ingiustamente, era stato reintegrato dal Giudice del Lavoro del Tribunale di Palmi che, addirittura, accertava l'insussistenza del fatto posto a fondamento del licenziamento disciplinare.

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"Effettuata la rituale offerta della prestazione lavorativa, la datrice di lavoro Sea Work Service, anziché procedere al ripristino della situazione lavorativa precedente, pretendeva, quale condizione per la reintegrazione, che il lavoratore sottoscrivesse ed accettasse modificazioni contrattuali peggiorative, ed inoltre, che acconsentisse ad una corposa (molto meno della metà) decurtazione di quanto spettante a titolo di risarcimento danni e per di più che tale importo gli fosse corrisposto con una lunghissima dilazione.
Alle legittime richieste del lavoratore, che faceva presente anche per il tramite del suo legale di fiducia, Avv. Sabina Pizzuto, che aveva patrocinato il giudizio innanzi al Tribunale, che le modifiche delle condizioni contrattuali, per ovvie ragioni, potevano intervenire solo dopo la ricostituzione del rapporto di lavoro e non prima e che chiedeva di conoscere i criteri di calcolo, per verificare l'esattezza di quanto dovuto a titolo di risarcimento danni, il datore di lavoro, in spregio a qualsiasi norma di correttezza, prima che illegittimamente, per sottrarsi al confronto, interpretava la richiesta del lavoratore come rifiuto e, udite udite, gli faceva recapitare una lettera con la quale comunicava la risoluzione del rapporto di lavoro per rifiuto del lavoratore, licenziandolo prima ancora di assumerlo.
In quell'occasione la FILT CGIL aveva stigmatizzato il gravissimo episodio adottato per pura ripicca e in dispregio delle norme contrattuali e di legge assicurando il pieno sostegno al lavoratore protagonista di questa singolare vicenda.
Anche allora era stato necessario adire l'Autorità Giudiziaria con un ricorso predisposto, con la consueta dedizione e precisione, dall'Avv. Sabina Pizzuto, la quale aveva già difeso il lavoratore in occasione del precedente licenziamento.
Il Tribunale di Palmi, aveva dichiarato l'illegittimità del secondo licenziamento per violazione di norme imperative disponendo una nuova reintegrazione nel posto di lavoro oltre al risarcimento del danno.
La Sea Work Service, medio – tempore, opponeva l'ordinanza che aveva dichiarato l' illegittimità del primo licenziamento e, dopo essere stata soccombente nel giudizio di opposizione sempre innanzi al Tribunale di palmi che, con sentenza, aveva dichiarato l' illegittimità del licenziamento, ha proposto appello affinchè venisse riconosciuta la legittimità del licenziamento irrogato.
Il lavoratore, sempre con il patrocinio dell' Avv. Sabina Pizzuto, ha reiterato innanzi alla Corte d'Appello di Reggio Calabria le proprie difese e la suddetta Corte Territoriale, con sentenza depositata giorni fa, ha rigettato l' appello del datore di lavoro confermando, per la terza volta l' illegittimità dei licenziamento.
Un ringraziamento particolare questa O.S. esprime all'Avv. Sabina Pizzuto la quale con grande professionalità ha seguito l'intera vicenda ottenendo, per ben quattro volte (tre pe ril primo licenziamento ed una per il secondo), il massimo risultato per un lavoratore.
Si è, così conclusa, anche in secondo grado e con tre pronunce a favore del nostro iscritto, la vertenza giudiziaria di un altro lavoratore della Sea Work Service, ingiustamente licenziato.
Per lui, dopo la duplice decisione del Tribunale di Palmi e quella della Corte d'Appello di Reggio Calabria, si apre una nuova prospettiva e, cioè, quella di mantenere un posto di lavoro stabile che dovrebbe essere un diritto di tutti, ma che oggi più che un diritto è considerato una speranza.
Vogliamo ad ogni modo stigmatizzare come la Sea Work Service ad oggi risulta quanto mai un'azienda che detiene il primato dei licenziamenti irrogati nei confronti dei lavoratori (altri due licenziamenti discplinari irrogati di recente sono sub iudice) e che predilige vessare i lavoratori facendo spesso riferimento allo strumento del licenziamento disciplinare e, comunque, individuale, in fattispecie per le quali tale sanzione estrema non è prevista dalle norme di legge e contrattuali. Lo dimostra come ad oggi la Sea Work Service si fregia di un record imbarazzante con piu' di 10 licenziamenti individuali disciplinari negli anni, la maggior parte dei quali, anzi tutti, sono stati dichiarati illegittimi.
La Filt-Cgil oggi più che mai difende i diritti dei lavoratori tutti".