Reggio, il Movimento Occupazione e Sviluppo aderisce al progetto "Sud Protagonista"

"Ripartire dal Sud. Quante volte abbiamo sentito politici di tutti gli schieramenti pronunciare queste parole? Ormai sembra più uno slogan svuotato di significato che non un progetto, un'idea politica e sociale cui dare corpo e consistenza.
Eppure per noi del MOS (Movimento Occupazione e Sviluppo) ripartire dal Sud significa innanzitutto provare a ritrovare quella dignità di cittadini italiani ed europei (o meglio europei ed italiani) che è stata mortificata fin dall'unità d'Italia, negata per lunghi anni relegandoci al ruolo di "mercato" per i prodotti del Nord d'Italia o a quello ancor più scomodo di percettori di ammortizzatori sociali, di gente che vive di espedienti perché non ha voglia di lavorare". Lo si legge in una nota del Mos.

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"Oggi siamo di nuovo terra di conquista, per tutti quei partiti politici che, pur avendo da sempre denigrato il Sud, oggi si propongono come panacea di tutti i mali, come angeli salvatori, confidando nella memoria corta della nostra gente.
Ebbene non possiamo lasciare il nostro destino a nessun altro che non sia noi stessi. Dobbiamo prendere coscienza di quanto il Nord del Paese e l'Europa intera non possa prescindere da noi. Dobbiamo porre riparo a secoli di sudditanza economica, sociale e politica riprendendoci il ruolo che ci compete nella politica nazionale e in quella europea, nell'economia e nella società.
Per questo noi del MOS (Movimento Occupazione e Sviluppo) abbiamo deciso di aderire al progetto di SUD PROTAGONISTA e del suo segretario federale Salvatore Ronghi: un progetto che vede al centro il SUD e i suoi cittadini, per un rilancio sociale, politico ed economico che parta dal SUD per il SUD. Un progetto politico che nasce dal basso, dai tanti che hanno coscienza di quanto ci è stato tolto e negato, di come questo nostro Paese avrebbe potuto essere diverso oggi, più giusto, più equo, più moderno se il Sud non fosse stato derubato e depauperato.
Oggi riprendiamo un percorso che ci porterà a dialogare con tutti coloro che, come noi, avvertono forte e decisa la necessità di un riscatto della nostra città anzitutto, di una rinascita della nostra terra che non può essere "calata dall'alto" ma deve essere prima di tutto una presa di coscienza sociale ed economica; dialogheremo con quanti hanno davvero a cuore la sorte della nostra terra e non si lasciano ingannare dalle "sirene" che, come nel poema di Omero, han ripreso a far sentire il loro canto ammaliatore per distrarre i marinai dalla giusta rotta: solo che oggi il loro canto sa di forestiero, ha il suono di parlate nordiche e la cadenza di una nenia che serve solo a lasciarci nel "sonno" della ragione e della coscienza".