Porre fine agli sprechi, garantire i livelli assistenziali e bloccare la ‘ndrangheta: ecco il supercommissariamento della sanità calabrese

contegrilloreggiocalabriadi Claudio Cordova - Approvazione unanime nel Consiglio dei Ministri, tenuto simbolicamente a Reggio Calabria, sul decreto che negli intenti dovrebbe tirare fuori la sanità calabrese dalle secche.

"IL GOVERNO VUOLE IL RISCATTO DEL SUD"

Si muove tra il tecnicismo e l'empatia la conferenza stampa che il premier Giuseppe Conte e il ministro della Salute, Giulia Grillo, tengono al termine della seduta per illustrare quanto stabilito: "La nostra presenza qui – ha esordito Conte – non è solo simbolica, ma concreta: è un segno di vicinanza al territorio per il diritto alla salute". Una presenza che, stando a quanto detto dal primo ministro, non sarà isolata e che continua in quanto già fatto dal Governo per la Calabria e il Sud. Il presidente del Consiglio, infatti, mette in fila i provvedimenti già adottati che dovrebbero avere impatto sul territorio: dalle rinomate decisioni su reddito di cittadinanza e quota 100, agli oltre 100 milioni per il porto di Gioia Tauro, i 150 per il dissesto idrogeologico e, ancora, i 23 milioni per il risparmio energetico e lo sviluppo sostenibile e, infine, i 10 milioni per strade e viabilità. "Questo Governo vuole il riscatto del Sud".

LE EMERGENZE

A illustrare i contenuti del decreto sanità è stata invece proprio il ministro Grillo: "Un decreto speciale, come specificato all'articolo 1. Siamo nell'alveo della decretazione d'urgenza per rispondere a una situazione oggettivamente emergenziale -determinata da tre parametri fondamentali che riguardano la sanità calabrese: il disavanzo di gestione, arrivato a 168 milioni di euro nell'ultimo trimestre del 2018, il punteggio Lea del 2017, fermo a 136, molto al di sotto del limite minimo di 160 per soddisfare i Livelli Essenziali di Assistenza e l'infiltrazione della criminalità organizzata".

Per la responsabile del dicastero della Salute, "quella calabrese è una situazione unica in Italia, eccezionale, che arriva dopo 10 anni di commissariamento, per cui gli strumenti normativi ordinari non sono sufficienti per rimuovere gli ostacoli che non consentono alla sanità calabrese di riemergere". Secondo il ministro, "la decretazione d'urgenza darà ai commissari governativi già nominati, cioè l'ex generale Nas, Saverio Cotticelli, e il manager sanitario Thomas Schael, di lavorare con qualche arma in più per fare sì che i calabresi non abbiano più una sanità di serie D: ricordo - ha detto Grillo - che la Calabria spende quasi 300 mln di euro in mobilità passiva. Questo significa che i calabresi per curarsi emigrano praticamente per tutto".

Una "cura da cavallo" per la Calabria.

--banner--

IL PROVVEDIMENTO

Nel dettaglio, l'ufficio dei commissari ad acta "entro trenta giorni dall'entrata in vigore del presente decreto e, successivamente, almeno ogni sei mesi, è tenuto ad effettuare una verifica straordinaria sull'attività dei direttori generali delle aziende sanitarie, delle aziende ospedaliere e delle aziende ospedaliere universitarie. Il Commissario ad acta, nel caso di valutazione negativa del direttore generale, previa contestazione e nel rispetto del principio del contraddittorio, provvede motivatamente, entro quindici giorni dalla formulazione della predetta contestazione a dichiararne l'immediata decadenza dall'incarico, nonché a risolverne il relativo contratto". Il ministro respinge le accuse di voler spogliare la Regione delle competenze sanitarie e menziona l'articolo 3 del decreto, che recita: "In caso di valutazione negativa del direttore generale ai sensi dell'articolo 2, comma 1, il Commissario ad acta, previa intesa con la Regione, nomina un Commissario straordinario. In mancanza d'intesa entro il termine perentorio di dieci giorni, la nomina è effettuata con decreto del Ministro della salute, su proposta del Commissario ad acta, previa delibera del Consiglio dei ministri, a cui è invitato a partecipare il Presidente della Giunta regionale con preavviso di almeno tre giorni. Quando risulti nominato dalla Regione, in luogo del direttore generale, un commissario regionale che, a qualsiasi titolo, ne svolge le funzioni, questi decade alla data di entrata in vigore del presente decreto e si applicano le disposizioni del presente articolo". Anche il capitolo degli appalti e servizi cambia radicalmente, come recita l'articolo 6: "Gli enti del servizio sanitario della Regione si avvalgono esclusivamente degli strumenti di acquisto e di negoziazione aventi ad oggetto beni, servizi e lavori di manutenzione messi a disposizione da CONSIP S.p.A. nell'ambito del Programma di razionalizzazione degli acquisti della Pubblica Amministrazione ovvero, previa convenzione, di centrali di committenza di altre regioni per l'affidamento di appalti di lavori, servizi e forniture". L'obiettivo è quello di blindare la sanità dagli sprechi e dalle infiltrazioni del malaffare. Per questo l'ufficio del commissario ad acta mantiene "la facoltà di avvalersi del Provveditorato Interregionale per le Opere Pubbliche per la Sicilia-Calabria", ma, allo stesso tempo, dovrà sottoscrivere un protocollo con l'Autorità Nazionale Anti Corruzione di Raffaele Cantone.

POLEMICHE E "ABBRACCI"

Il decreto avrà una durata di 18 mesi e già dopo i primi 12 la Regione potrà avviare le attività per la nomina dei nuovi manager. Il provvedimento, quindi, è destinato a creare polemiche. Ed è proprio il ministro Grillo ad anticipare i tempi, replicando al governatore Mario Oliverio: "Lo dico al presidente della Regione Calabria, che ha detto che il ministro opera extracostituzione, e agli altri presidenti: il ministro fa il suo compito nei solchi della Costituzione, che prevede che il ministro garantisca i Lea su tutto il territorio nazionale. Tutto quello che faccio e' nel solco della Costituzione, per questo abbiamo fatto un decreto legge temporaneo".

Il finale è invece ecumenico, con "l'abbraccio a tutti i calabresi" da parte del presidente Conte.