Terzo giorno per gli studenti di Pavia presso il bene confiscato “Villaggio dei Giovani” dell’associazione Attendiamoci

Terzo giorno di formazione per gli universitari di Pavia, ospiti al Villaggio dei Giovani, bene confiscato alla criminalità organizzata ed in gestione all'associazione Attendiamoci dal 2009.
Il campo di formazione sulla gestione dei beni confiscati, dal titolo "Dove è odio che io porti l'amore", è giunto al suo snodo centale: i giovani collegiali pavesi (ricordiamo che il progetto, di cui l'esperienza residenziale costituisce il coronamento, è nato dalla collaborazione di tre Collegi universitari di Pavia – S. Caterina, Cairoli e Cardano – con l'associazione Attendiamoci ONLUS) stanno conoscendo sempre di più gli aspetti tenici e stanno entrando in contatto con le buone pratiche inerenti il variegato e complesso mondo della gestione di un bene confiscato.

Dopo aver conosciuto, tramite testimonianze ed interventi di confronto, la storia del Villaggio dei Giovani, struttura che ospita il campo di formazione, nella giornata di giovedì gli studenti hanno conosciuto la realtà composita delle "Officine del Lavoro" a Motta San Giovanni.

Il progetto "Officine del Lavoro", nato in una struttura donata dalla famiglia Ursino Canale all'associazione Attendiamoci, rappresenta il sogno di creare un luogo nel quale formare persone capaci di vivere la propria esistenza come un'impresa, attraverso strumenti utili alla maturazione delle capacità personali, proprie dell'imprenditore, e delle conoscenze utili allo sviluppo delle competenze manageriali.

Nel mese di luglio dello scorso anno, nel complesso residenziale in cui già sono attive le Officine del Lavoro, Attendiamoci è risultata vincitrice di un bando per la gestione di un bene confiscato alla 'ndrangheta: le sessioni laboratoriali delle Officine si possono così arricchirevdi momenti di residenzialità h24 (da qui, "Officine 24"). L'esperienza del co-living mette al centro dell'attività progettuale anche il benessere della comunità ed è pensata per gruppi di persone che, collaborando in laboratorio, possano poi ritrovarsi a condividere pratiche e valori comuni, per una formazione più efficace e globale.

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I ragazzi hanno potuto, così, visitare il piccolo bene confiscato, "Officine 24", che da qualche mese arricchisce la grande struttura di proprietà dell'Associazione e ascoltare la testimonianza di Umberto Barreca, imprenditore di seconda generazione della REDEL e Presidente del Gruppo Giovani di Confindustria Reggio Calabria.

Il dott. Barreca ha raccontato la sua esperienza di giovane imprenditore, riferendo ai presenti di tutte le sfide che, quotidianamente, affronta per trasformare il suo sogno in realtà.

Nel pomeriggio è stata organizzata una visita presso la Cooperativa Sant'Arsenio da Armo, azienda agricola fondata il 31 gennaio 2005 a Reggio Calabria, ad opera di un gruppo di giovani che hanno deciso di dare forma, in maniera concreta, ad un sogno che li accomunava: creare qualcosa che gli permettesse di crescere insieme donando nuova vita ad un luogo allora abbandonato, convinti che quel pezzo di terra incolto sarebbe diventato un luogo di speranza, in cui sperimentare accoglienza, fiducia, amicizia, comunità.
Nel suggestivo e simbolico scenario della Grotta di Sant'Arsenio, cuore del territorio in cui ricadono le attività della Cooperativa, i ragazzi hanno ascoltato la testimonianza di alcuni dei soci fondatori – Francesco Vita, Stefano Costantino, Katia Macheda e Mario Modafferi - portavoce di una storia nata da un cammino fatto di condivisione e dal sogno di rendere il mondo migliore a partire dalla terra in cui quotidianamente si vive.

Anche questa esperienza ha arricchito la permanenza degli studenti universitari che hanno ascoltato la possibilità di tradurre i sogni in realtà e la necessità di riconciliarsi con lo spirito e la natura.