Borghese (Flai Cgil): “Protocollo per i diritti e l’accoglienza dei lavoratori migranti non rimanga lettera morta”

"A metà di maggio nella piana di gioia tauro è stato sottoscritto il protocollo unitario per i diritti e l'accoglienza dei lavoratori migranti; il testo mette al centro la lotta contro lo sfruttamento del lavoro e il rispetto dei diritti per i lavoratori migranti stagionali in agricoltura. La piana di gioia tauro e' la terra della baraccopoli di San Ferdinando, dove i lavoratori stranieri impiegati in agricoltura cercano un alloggio (precario e fatiscente) e dove hanno trovato anche la morte. Il protocollo può sicuramente essere una opportunità per affrontare con strumenti adeguati i temi dello sfruttamento e dell'alloggio di tanti lavoratori, a patto però, come ha voluto sottolineare che non rimanga lettera morta. Così Rocco Borgese, Segretario Generale Flai Cgil della piana, "

"In realtà-spiega Borgese- si tratta dell'ennesimo protocollo operativo, il terzo dal 2016; dobbiamo scongiurare che su quello che si configura come uno dei più grandi ghetti d'Europa, cioè la seconda zona industriale in San Ferdinando, una volta spenti i riflettori, qui tutto torni ad essere grigio e maleodorante".

In questi anni come Flai e come CGIL tante sono state le denunce e le battaglie giornaliere, gli appelli severi, per cercare di dare dignita', diritti, legalità ed anche liberta alle persone. L'ultimo sgombero avvenuto il 6 di marzo si è concluso con un altro attendamento distante pochi centinaia di metri. Ci auguriamo che il protocollo, che ci vede firmatari e che riprende tantissime nostre proposte sviscerate nel corso di questi anni ( vedi l'applicazione della legge 199 del 2016 con tutti i suoi comma , condizioni abitative, trasporti, lavoro etico di qualità, liste di prenotazione per lavoro agricolo etc ) possa finalmente dare risultati e possa garantire dignità e rispetto a tutti i lavoratori. Si auspica-incalza Borgese- che possano essere superate quindi, le tante criticità che ormai pare si siano cristallizzate in quell'area e si possano trovare le soluzioni giuste e le risorse immediate per fare fronte al superamento dell'attendamento in maniera tale che l'intera zona possa essere abbattuta in tempo breve. In questi giorni si apprende però con grande rammarico, che i moduli abitativi (battaglia fatta dalla flai e dalla cgil )necessari a garantire l ospitalità diffusa, siano di disponibilità immediata, ma che nel contempo non ci sia possibilità di uso di fondi necessari per la realizzazione del montaggio; tutto ciò fa veramente riflettere e tutto ciò fa veramente pensare che ancora una volta il problema non lo si voglia affrontare in maniera seria e che dopo le parole continuano a perseverare solamentele chiacchiere. L'altro grande problema- conclude Borgese- al quale si deve porre rimedio nell'immediato e' la bonifica dell'area, tramite lo smaltimento dei rifiuti prodotti dallo smantellamento della baraccopoli necessario al fine che l'ambiente ritorni salubre ed evitare anche così la crescita di sterpaglie e rovi,habitat ideale per topi, serpi e randagi, dato che a pochi metri vivono esseri umani.Anche questa volta pare nonostante il grande annuncio da parte del ministero dell'interno, che dei 350 mila euro da finanziare, ad oggi non ci sia nemmeno l'odore".

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