A Reggio Calabria incontro su don Italo Calabrò e l’educazione dei giovani

Il placet della Conferenza Episcopale Calabra che autorizza il prosieguo della causa di beatificazione di don Italo Calabrò,annunciato dal Vescovo Mons. Giuseppe Morosini, è un ulteriore passaggio del percorso che la Diocesi reggina ha intrapreso affinché la santità di don Italo venisse riconosciuta da tutta la Chiesa cattolica. Per questo è ancora più importante approfondire l'insegnamento pastorale e sociale da Lui lasciato,affinché sia conosciuto e fatto proprio da tutta la comunità ecclesiale ma anche da quella civile. In quest'ottica si pone l'incontro organizzato dalla Piccola Opera Papa Giovanni, dalla Caritas Diocesana e dal Centro Comunitario Agape, il terzo dopo quelli che hanno visto protagonisti Mons. Francesco Oliva vescovo di Locri-Gerace e Mons. Vincenzo Bertolone, presidente della Conferenza Episcopale Calabra, e che hanno messo l'accento sulla figura di don Italo, sacerdote e di servitore dei più poveri ed emarginati. Un evento che toccherà un aspetto fondamentale della missione di don Italo: l'educazione dei giovani, la trasmissione di una fede vissuta ed incarnata a servizio degli ultimi, che erano al centro della sua azione evangelica. Un'opera iniziata nel '68 con i ragazzi dell'Istituto Panella, con i giovani dell'azione cattolica e della sua parrocchia di san Giovanni di Sambatello, ma soprattutto con i ragazzi in difficoltà, incontrati all'interno del carcere minorile, negli istituti per l'infanzia abbandonata e poi aiutati a riprendere in mano il proprio destino, attraverso scelte coraggiose di dissociazione dalla 'ndrangheta e di riscatto dalle dipendenze e dalla disabilità. Un modello pastorale che ha aiutato intere generazioni a sperimentare nel servizio ai più poveri l'incontro con Dio, a coniugare la vita di fede con la condivisione di vita di chi fa fatica.Oggi si aprono nuove sfide educative, ma il metodo di Don Italo è ancora valido e proprio sulla base del suo esempio, il prossimo 5 dicembre alle h 18:00, si terrà, presso laCuria arcivescovile, nella sala del Tribunale Interdiocesano Calabro, un incontro in cui si discuterà con diversi testimoni del mondo del sociale di come costruire la comunità educante e di quale debba essere ilruolo della chiesa e dell'associazionismo.

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Un incontro nel corso del quale si ricorderà don Italo, educatore e maestro di vita, e si rifletterà su quali siano le misure di prevenzione per arginare il disagio giovanile e le dipendenze. Vi saranno numerosi contributi che delineeranno la centralità del lavoro di squadra in tema di educazione, perché imprescindibili sono le alleanze finalizzate a consolidare una comunità educante, così come imprescindibile è la considerazione che il volontariato e le esperienze di servizio civile rappresentino il vero antidoto alla cultura dell'indifferenza e della delega.Il programma dei lavori prevede interventi di Mimmo Nasone di Agape, Luciano Squillaci della FCT su come attualizzare il messaggio di Don Italo, , Grazia Condello vice preside istituto Piria e Paolo Cicciùdel CSI su esperienza della rete delle alleanze educative, delle associazioni Gabbiano-Ottavo Giorno- Agape su "il volontariato ed il servizio civile come antitodo alla cultura della indifferenza e della delega" Conclusioni Mons. Morosini Arcivescovo Diocesi Reggio Bova, coordina Mario Nasone del Centro Comunitario Agape.