Motta San Giovanni (RC), Crea (Ancadic): “Discarica di Comunia, l’Autorità di bacino Distrettuale dell’Appennino Meridionale prescrive alla Regione gli interventi da eseguire”

"L'Autorità di Bacino dell'Appennino Meridionale di Caserta, lo scorso 9 gennaio ci ha trasmesso la relazione di sopralluogo eseguito il 12 dicembre 2019 congiuntamente con personale della regione Calabria e del Comune di Motta San Giovanni per verificare la stabilità dei pendii nell'area in cui sorge la discarica RSU, interessata dal progetto di messa in sicurezza con ampliamento per il conferimento di ulteriori rifiuti. Dalle risultanze del sopralluogo disposto a seguito delle segnalazioni dell'ANCADIC è emerso che, in sintesi, i pendii che delimitano l'area della discarica risultano interessati da diffuse condizioni di dissesto riconducibili sia a fenomeni di erosione per opera delle acque di ruscellamento superficiale, diffuso e concentrato, sia a fenomeni franosi che hanno causato anche danni alla sede della strada comunale Sant'Ilario. Dalle osservazioni di superficie condotte non sono state riscontrate evidenze di movimenti franosi profonde osservate che potrebbero compromettere i lavori di sistemazione dell'area interessata dal progetto di messa in sicurezza ed ampliamento della discarica. Tuttavia data la forte modifica dello stato dei luoghi conseguente ai lavori eseguiti per la realizzazione della discarica esistente, in assenza di specifiche analisi numeriche di stabilità dei pendi non è possibile escludere l'instaurarsi di tale fenomeno. Pertanto si ritiene necessario che nell'ambito della progettazione di messa in sicurezza ed ampliamento della discarica sia prevista la sistemazione e bonifica dei dissesti superficiali (frane ed erosioni) che interessano i pendii dell'invaso, sia verificata la stabilità dei pendii nei confronti di superfici di rottura profonde, mediante specifiche analisi numeriche di stabilità dello stato di fatto e di progetto. In caso di presenza di potenziali fenomeni profondi andranno opportunamente valutati i loro effetti sull'intervento in progetto ovvero individuati e realizzati i necessari interventi di consolidamento dei pendii. Siano previste idonee opere di raccolta e smaltimento delle acque piovane e di infiltrazione che afferiscono ai settori di pendio a monte dell'area di progetto, ivi comprese quelle intercettate dalla viabilità esistente (strada comunale S.Ilario, strada di accesso all'impianto nel settore orientale). Quanto riscontrato in sede di sopralluogo è sovrapponibile a quanto già certificato dal geologo dott. Carlo Tansi, ex dirigente della Protezione Civile regionale, in sede di sopralluogo dello scorso 13 novembre". E' quanto si legge in una nota di Vincenzo Crea, referente unico dell'ANCADIC e responsabile del Comitato spontaneo "Torrente Oliveto".

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