Reggio, Arillotta (Udc): “Comune applichi correttivi su avviso pubblico per erogazione bonus spesa”

"Ritengo che all'avviso pubblico per l'individuazione dei nuclei familiari beneficiari della misura di emergenza Covid 19 al fine di erogare buoni spesa per l'acquisto di generi alimentari o prodotti di prima necessità, emanato dal Comune di Reggio Calabria in attuazione della recente ordinanza di Protezione Civile vadano apportati almeno due correttivi.

Il primo riguarda l'individuazione degli aventi diritto, o almeno la graduazione delle priorità in base alle quali riconoscere il beneficio.

Si legge nell'avviso pubblico che a tali provvidenze possono accedere i nuclei familiari che non godono «di patrimonio finanziario disponibile (conto corrente/bancario/postale) superiore ad euro 5.000,00.».
Ora, è vero che quel nucleo familiare che goda di tale immediata disponibilità finanziaria non possa intendersi quale benestante, ma è vero anche che chi ha oggi sul conto corrente 4.000 euro non deve certo ricorrere alla pubblica assistenza per potere soddisfare bisogni alimentari primari.

Ciò considerato anche che, come specificato nella prima nota sulla questione diramata dall'ANCI il 30 marzo 2020, viene specificato che le richieste verranno soddisfatte fino ad esaurimento delle risorse, tanto è vero che in tale prima nota viene anche ipotizzata una ripartizione proporzionale tra tutti gli istanti, anzicché un'erogazione sulla base dell'ordine di presentazione, come pare che accadrà nel nostro Comune.

Si tratterebbe, quindi, o di abbassare drasticamente la soglia di disponibilità finanziaria pronta, oppure di inserire quale priorità di assegnazione, o almeno come indice di graduazione delle provvidenze, quella relativa a questa disponibilità, essendo evidente che chi ha 100 euro sul conto corrente sta peggio ed ha più bisogno di chi ne ha 1.000.

--banner--

"Il secondo riguarda il fatto che i buoni spesa potranno essere utilizzati solo presso punti vendita convenzionati con il Comune. È vero che ciò è consentito, ma non si vede perché l'utilizzazione dei buoni spesa debba avvenire solo presso esercizi convenzionati, e non più semplicemente presso quelli che offrono la propria disponibilità, come pure suggerito dall'ANCI.
Anche perché il meccanismo prescelto dal Comune sembrerebbe presupporre la stipula di una convenzione, la quale non si comprende se sia sottoposta a condizioni (ed a quali) al di fuori della mera comunicazione di disponibilità.

Mi pare che lo spirito dell'iniziativa sia quello di rendere con immediatezza ed al di fuori di ogni aggravamento procedimentale una pronta disponibilità di denaro ai cittadini in difficoltà. Senza considerare che un tale aggravamento introdurrebbe margini di discrezionalità nei quali potrebbero annidarsi tentazioni clientelari.

Pongo infine l'ulteriore problema sul tema della erogazione di tali provvidenze in favore di soggetti la cui caratura di 'ndrangheta sia stata accertata nelle sedi giudiziarie. Ora, è vero che non vi è disposizione di legge che impedisca loro l'accesso a questi benefici, ma tali erogazioni si porrebbero in evidente sfregio alla comune consapevolezza che essi, pur se colpiti dalla meritevole attività della Magistratura, possano disporre di patrimoni soprattutto liquidi tali da far elevare da ogni parte allarmi sulla possibilità che la gente disperata possa rivolgersi a loro per ottenere liquidità a strozzo.

Peraltro, queste provvidenze sono state disposte, non solo, ma anche per evitare questo avvicinamento per bisogno tra cittadinanza e ambienti di mafia: in sostanza, coloro contro i quali esse sono state previste, ne beneficerebbero.

Mi parrebbe fuori luogo parlare oggi, con riguardo a quest'ultima questione, di diritti: non vorrei che si dimenticasse la grave compressione dei tantissimi diritti di rango costituzionale ai quali l'attuale contingenza ci ha costretto a rinunciare". Lo afferma, in una nota, Paolo Arillotta, commissario cittadino dell'Udc Reggio Calabria.