I “like” della ‘ndrangheta tra “Criminalità: consenso e silenzio”

convegnovibo18novDopo la denuncia dei sindacati di Polizia di Stato SAP e COISP degli attacchi sui social da parte di persone vicine alla 'ndrangheta, rivolti a Marisa Manzini, a Lia Staropoli e ai fondatori dell'Osservatorio per monitorare la mafia sui social, prosegue l'attività gratuita dell'Osservatorio dell'Associazione "ConDivisa", e riparte proprio dal vibonese, con un workshop dal titolo: "Criminalità: Consenso e silenzio", sottolineando il consenso espresso sui social. Ospiti della Preside del Liceo "Berto" Caterina Calabrese e della Professoressa Teresa Stella, la Dott.ssa Marisa Manzini e la Dott. ssa Lia Staropoli , il Prefetto di Vibo Valentia Guido Longo e il Questore di Vibo Valentia Filippo Bonfiglio, hanno spiegato ai ragazzi e al pubblico presente, i danni devastanti della 'ndrangheta, di come individuarla ed evitarla, ovunque anche sui social. Accanto a loro i familiari delle vittime innocenti Pasquale Andreacchi e Maria Chindamo. A fare gli onori di casa la Professoressa Teresa Stella, organizzatrice dell'evento, e la Preside del Liceo scientifico "G. Berto" che da vibonese chiede: "Una maggiore più incisiva presenza dello Stato, in un territorio mortificato sempre dalle stesse famiglie, fin da quando ero bambina si sentiva parlare delle principali 'ndrine dominanti sul territorio, ancora oggi risultano essere sempre le stesse famiglie". Segue l'intervento di Lia Staropoli, Presidente dell'Associazione "ConDivisa": "Questa è la nostra risposta ai vili e continui attacchi che subiamo sui social e sul web, se l'Osservatorio per monitorare la mafia sul web infastidisce personaggi del genere, significa che dobbiamo continuare con maggiore impegno e determinazione soprattutto nelle roccaforti della 'ndrangheta, accanto alle donne e agli uomini delle Forze dell'Ordine e ai familiari delle vittime dei criminali, che non trovano Giustizia a causa del consenso e del silenzio come Maria Chindamo e Pasquale Andreacchi, fiduciosi, perchè la Giustizia arriva sempre" a proposito di 'ndrangheta e social aggiunge: " Qualche giorno fa l'operazione della Polizia di Stato e dei Carabinieri di Reggio di Calabria , denominata "Cumps – Banco nuovo" che svela la condotta criminale dei rampolli di 'ndrangheta che esercitano la propria forza intimidatrice e cercano consensi anche sui social, dinamiche simili accadono nel vibonese ". Il Prefetto di Vibo Valentia Guido Longo spiega ai ragazzi una mafia che ha conosciuto sulla propria pelle e ha combattuto "accanto a colleghi che purtroppo non ci sono più, che hanno fatto davvero tanto contro ogni forma di criminalità. Ognuno deve fare il proprio dovere, ciò costa sacrifici e anche molti rischi. Dobbiamo essere più credibili, anche alcune associazioni antimafia, è impensabile riscontrare punti di contatto tra i componenti di associazioni antimafia e mafiosi". " Vedere i "like" e i commenti da alcuni sedicenti antimafiosi sui profili frequentati dai mafiosi è inquietante" Aggiunge la Staropoli. Il Questore di Vibo Valentia Filippo Bonfiglio nel prendere la parola ricorda l'importanza di queste iniziative formative per gli studenti: "Sono entrato in Polizia da semplice agente all'epoca del terrorismo, trovavo inaccettabile che un gruppo di criminali massacrassero innocenti indifesi, con lo stesso impegno cerchiamo di dare risposte ai cittadini onesti". Il Procuratore Aggiunto Marisa Manzini si sofferma sull'importanza di "conoscere la 'ndrangheta, sapere come opera anche sui social per evitare di prestare consenso ai mafiosi, perché quando vediamo personaggi come i Mancuso, consapevoli dei loro crimini, sostenerli è altrettanto criminale, anche sui social. Chi sono i mafiosi? Solo le persone condannate o anche coloro che li supportano consapevolmente? " Si chiede il Magistrato. Significative e toccanti le parole dei familiari delle vittime innocenti presenti al'incontro, Vincenzo Chindamo, fratello di Maria Chindamo scomparsa a Limbadi, feudo dei Mancuso, ricorda l'esistenza della sorella "strappata all'affetto della famiglia e dei propri figli da persone senza scrupoli e da una mentalità che impedisce a coloro che conoscono la verità di parlare . Mettiamo al 41 bis la mentalità mafiosa e quando i mafiosi sono fuori dal carcere, i cittadini onesti hanno il dovere di isolarli". Con la voce rotta dal pianto Maria Rosa Miraglia, la mamma di Pasquale Andracchi, scomparso a Serra e ritrovato a pezzi in un cassonetto dell'immondizia e in un bosco, ripercorre i momenti terribili della scomparsa e quel dolore che non passa mai " desideravo accompagnarti nei momenti più belli della tua vita, non ad un funerale figlio mio". Accanto la sorellina di Pasquale, la piccola Denise che ha recitato una poesia in memoria del fratello scomparso, li accomunava la passione per i cavalli.

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