I contrasti per la fornitura del pane all’origine della faida di Mileto

carabinieri2909 500Sono cinque gli arrestati, alle prime luci dell'alba a Mileto, nell'ambito dell'operazione antimafia della Dda di Catanzaro e dei carabinieri del comando provinciale di Vibo Valentia.

Le indagini sfociate negli arresti di stamane avrebbero fatto emergere le dinamiche dei fatti ed i responsabili di quanto accaduto nell'estate del 2013, quando il territorio di Mileto è stato interessato da due cruenti fatti di sangue, l'omicidio di Giuseppe Mesiano, avvenuto il 17 luglio 2013, e quello di Angelo Antonio Corigliano avvenuto il 19 agosto 2013.

--banner--

I contrasti fra le famiglie Corigliano e Mesiano, secondo quanto riportano i colleghi dell'Agi, sarebbero iniziati per la mancata fornitura del pane, prodotto dal panificio dei Mesiano, ad un supermercato della famiglia Corigliano. Da qui prima l'incendio del portone di casa di Giuseppe Corigliano a Mileto, la risposta con l'omicidio di Giuseppe Mesiano il 17 luglio 2013 e quindi la vendetta con l'omicidio di Angelo Antonio Corigliano. Quest'ultimo omicidio sarebbe stato deciso nel corso di un summit presieduto da Pasquale Pititto, ritenuto il capo della criminalita' organizzata di Mileto.

Tra le persone arrestate c'è uno dei condannati per l'omicidio del piccolo Nicholas Green, il bimbo americano di 7 anni ucciso per errore, nel settembre del 1994, sull'autostrada Salerno-Reggio Calabria, nel Vibonese. Si tratta di Francesco Mesiano, 45 anni, da qualche anno ritornato in libertà dopo aver scontato 20 anni per l'omicidio del bambino, vittima di un tentativo di rapina da parte dei malviventi, che assaltarono la sua vettura convinti che fosse quella di un gioielliere.

Cinque le nuove ordinanze di custodia cautelare in carcere: Giuseppe Corigliano, 80 anni, di Mileto; Francesco Mesiano, 45 anni; Vincenzo Corso, 45 anni, di Mileto, cognato di Mesiano; Gaetano Elia, 51 anni, di Mileto; Giuseppe Ventrici, 41 anni, di Mileto. Altri arrestati come i cugini 50enne Salvatore e Pasquale Pititto, si trovavano gia' detenuti per l'operazione "Stammer" contro il narcotraffico internazionale scattata lo scorso anno.